Riceviamo e pubblichiamo.
Giovedì 31 ottobre la notte Halloween. La notte degli spiriti.
Ed anche la sera in cui il Consiglio Comunale si pronuncerà
sul nuovo Regolamento di Protezione Civile, voluto, scritto e redatto
esclusivamente dal Sindaco. Ovviamente nell’ambito della "massima trasparenza e
condivisione" che da sempre è fiore all’occhiello della propaganda elettorale della
Voce Solbiatese.
Come al solito dico quello che penso, e continuerò a farlo,
anche se spesso porta solo disagi, arrabbiature, mal di stomaco e nervoso, soprattutto
nel leggere e sentire i ribaltoni e le bugie che il Sindaco continua a rifilare
ai cittadini attraverso giornali e manifesti nelle bacheche comunali.
L’argomento Protezione Civile è sempre stato oggetto di
massima condivisione nell’ambito del consiglio comunale, votazioni favorevoli
sempre tutte unanimi, maggioranza e minoranza compatte. Dubito fortemente che
in questo caso ci sarà una tale compattezza, a dimostrazione dell’arroganza con
la quale il Sindaco ha da sempre gestito in maniera autonoma quanto accaduto con
i volontari di Protezione Civile, e descritto minuziosamente in questo blog.
E proprio nella notte di Halloween si deciderà la sorte dei
volontari, di questi “spiriti” lasciati nel limbo delle istituzioni: un gruppo
comunale allo stesso tempo inesistente per il proprio comune, ma attivo per
Provincia e Regione. Un gruppo comunale non sciolto, ma sospeso dalle attività.
Un gruppo a cui si impone di avvisare nel momento in cui si svolge una riunione
ordinaria, ma a cui viene vietato di continuo la possibilità di usufruire della
sede a sua disposizione, nonostante non si siano mai chieste ufficialmente le
chiavi in dotazione. Un gruppo che non può operare a Solbiate, ma che dispone
ancora delle divise. Un gruppo che era gruppo, e che il Sindaco, aiutato da
persone che non voglio nemmeno citare per quanto hanno deluso e tradito i
volontari, ha distrutto sia dal punto di vista morale che di operatività. Un
gruppo a cui il Sindaco nemmeno risponde a lettere ufficiali e protocollate che
chiedono cosa significava quel messaggio di sospensione, un gruppo che viene
preso in giro nel momento in cui si cerca un confronto telefonico o nelle
situazioni di ricevimento degli amministratori, in cui si promette una cosa, e
si fa l’esatto opposto.
Quello che era un fiore all’occhiello dell’amministrazione
dal punto di vista di crescita formativa dei giovani (ma probabilmente questa
cosa al Sindaco non interessa, basti pensare al CAG), dal punto di vista della
funzionalità e disponibilità sul territorio per le situazioni di emergenza e di
collaborazione con altri gruppi sportivi e sociali (GS, Pro Loco, Amici del,
Scuole, etc.), ma anche della presenza e capacità dimostrata fuori dal
territorio comunale in situazioni di emergenza e di sostegno alle popolazioni
colpite da eventi calamitosi (L’Aquila e Finale Emilia, per citare le massime
espressioni del lavoro svolto), oggi è a detta del Sindaco solo un branco di
riottosi che formano “una sorta di repubblica indipendente”. Bella gratitudine!
E meno male, dico io, che c’è ancora qualcuno che ha voglia
di lottare contro la prepotenza di chi detiene il potere, e non è degno. E meno
male che né io, né questi ragazzi (di tutte le età) hanno abbassato la testa di
fronte a cotanta arroganza, certi di difendere dei principi giusti.
Giovedì i consiglieri comunali, se non se ne rendono ancora
conto, saranno chiamati a votare lo scioglimento del gruppo. Bene, liberi di
fare ciò che volete, liberi anche di non guardare in faccia i volontari che
immagino parteciperanno alla seduta del Consiglio, ma vi ricordo le vostre
responsabilità di consiglieri nell’informarvi su ciò che state votando (e non
ascoltate solo una campana!), su ciò che realmente è successo, e su quanto è
fondamentale in situazioni di grave crisi economica avere ancora la
disponibilità di volontari che dedicano il loro tempo al bene di tutti.
Non state eliminando solo un gruppo di Protezione Civile,
state eliminando dei volontari, state mettendo a rischio la disponibilità dei
cittadini nel collaborare alle iniziative del comune, state lentamente facendo
morire un paese. Forse sono parole troppo forti, ma lo sfogo è dovuto allo sconforto
che sto vivendo e alla situazione che si è creata, e che da lontano sto
osservando ancora meglio.
A Solbiate sta prendendo piede un menefreghismo tipico dei
paesi dormitori, dove ai cittadini non interessa nulla di ciò che fa funzionare
il paese, della vita del paese, dei rapporti sociali di un paese, ma dove
interessano esclusivamente ed egoisticamente i propri interessi. Spero che non
sia questa la via che i cittadini vogliono percorrere. Bisognerebbe tornare a
vivere le varie situazioni, i vari momenti di condivisione, le varie attività
sociali e culturali, che non si limitano a quella manifestazione assurda e
propagandistica degli Echi della Valle, dove la partecipazione è massima solo
al momento del buffet offerto. Bisogna
tornare a vivere le cose semplici, le situazioni divertenti e di ritrovo. Ma
credo che dopo la mattanza che subiranno i volontari della Protezione Civile,
poche altre persone avranno la voglia di dedicare il proprio tempo ad un Comune
che invece di salvaguardare una ricchezza, la sperpera e la calpesta.
Anticipo io le dichiarazioni del Sindaco in Consiglio
Comunale, faccio il veggente. Dirà sicuramente che era necessario portare un
nuovo regolamento, perché il vecchio statuto non rispettava la legge.
Verissimo. Infatti il vecchio statuto era stato scritto dai volontari ancora
prima che la Regione Lombardia promulgasse la legge 16 del 2004, inerente il
regolamento di Protezione Civile. I Volontari di Solbiate erano avanti, e
comunque sia, si sono sempre mossi nel rispetto delle norme, molto più di altre
protezioni civili. E infatti dopo le svariate accuse uscite sui giornali da
parte del Sindaco sul mancato rispetto delle leggi, sto ancora aspettando una
denuncia. Ma invece si trattava della solita m…a sparsa ad hoc per nascondere
le proprie responsabilità.
Quello statuto era nato con la condivisione di tutti,
volontari compresi, e con l’approvazione da parte di tutto il consiglio
comunale, ex-minoranza compresa (andate a vedere un po’ chi erano!). Giovedì
invece verrà portato un regolamento che non è stato nemmeno presentato ai
volontari. Dovrà solo essere accettato, senza mezzi termini, pena l’esclusione
dal gruppo. Sempre che il Sindaco non preferisca sciogliere il gruppo per
azzerare tutto e accettare solo i volontari a lui simpatici.
E allora, cari solbiatesi, auguri! E sperate che a Solbiate
non succeda nulla.
Ah già, dimenticavo l’esercito. Ecco la forza del Sindaco.
L’Esercito! È bene ricordare che l’esercito è stato “tratto in salvo” più volte
dalla Protezione Civile di Solbiate, intervenuta diverse volte all’interno
della caserma a disinfestare luoghi e mezzi dall’invasione delle terribili
vespe. Esercito che si è anche dimostrato magnanime con la Protezione Civile a
cui ha fatto dono di ben 4 tende, completamente
marce e gettate in discarica non appena verificatone lo stato, non prima di
essere finite su un carro di carnevale. Esercito che doveva collaborare nelle
attività formative della Protezione Civile, ma che non si è mai visto.
E questo è il tipico scambio di favori che avviene tra
Solbiate e la Caserma. Un po’ sbilanciato a mio avviso.
Ma chissà, forse stavolta cambierà tutto: ci sarà un bel
coordinatore, che magari arriva proprio da lì, e allora sì che i rapporti
cambieranno.
E magari anche i volontari arriveranno dalla caserma, magari
saranno anche gli stessi che qualche anno fa, al momento della votazione del
nuovo consiglio direttivo della Pro Loco, si sono associati giusto per votare, alcuni
pare senza nemmeno pagare la tessera, e poi spariti nel nulla.
Ripeto, mi firmo, non le mando a dire. E non ho ancora
finito. Ho le scarpe piene di macigni, e soprattutto, avendo agito nel giusto
fino ad ora, non mi preoccupano gli attacchi gratuiti e basati sul nulla che
sicuramente mi troverò ad affrontare nel classico stile di gestione della
comunicazione che caratterizza la Voce Solbiatese. Giornale su cui compaiono
articoli che non sono assolutamente condivisi dalla maggioranza, ma che danno
dimostrazione che la filosofia che cita “l’attacco è la miglior difesa” è
caratterizzazione del comportamento del Sindaco (ovviamente se qualche
componente della maggioranza vuole contraddire questa mia affermazione, libero
di farlo commentando qui sotto, firmandosi e prendendosi la responsabilità di
quello che dirà).
Però se vuole mi attacchi su questo, sull’unica cazzata (passatemi il termine)
che ho fatto, quella di aiutarvi a diventare la maggioranza. Su questo ha
terreno facile, non potrei rispondere, mi mangio ancora le mani, e non solo…
Roberto Viganò