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lunedì 2 marzo 2015

Professione e professionalità: la difficile comprensione del concetto di Servizio Eco-Sistemico.

Il progetto delle vasche di Solbiate è stato definito dal sindaco Melis “innovativo”. Ed in effetti il significato dato è pari pari alla definizione che si trova su Wikipedia: “L’innovazione è la dimensione applicativa di un’invenzione o di una scoperta. L’innovazione riguarda un processo o un prodotto che garantisce risultati o benefici maggiori apportando quindi un progresso sociale, anche se a volte non sempre (risultati o benefici) efficaci e migliorativi rispetto a ciò che va ad innovare”.

In pratica da un lato ha apportato un progresso sociale (la nascita di una pagina Facebook con oltre 700 iscritti pronti a discutere in modo costruttivo del progetto) e dall’altro, purtroppo, non ha portato e nemmeno porterà, risultati e benefici rispetto a ciò che voleva innovare.

Qualcun altro, molto sarcasticamente, ha richiamato la famosa battuta di Aldo, Giovanni e Giacomo: “Il mio falegname con 30.000 lire la faceva meglio!”. E come dargli torto!

Il Sindaco ha incaricato degli ingegneri per fare un progetto conforme alla normativa regionale. Tra l’altro professionisti che hanno avuto anche ruoli rilevanti in Legambiente, associazione deputata alla difesa del territorio e al miglioramento della qualità della vita.

Ma nonostante ciò l’obiettivo della parte tecnica, molto probabilmente su suggerimento di quella politica, è stato: “fare il minimo indispensabile”. Bhè, ci sono riusciti. Progetto minimal. Con tanto di approvazione di qualche scellerato di Legambiente, che purtroppo non è arrivato a pensare che le sue parole hanno un peso, e non indifferente, specie quando verranno strumentalizzate da Melis nei prossimi manifesti che verranno affissi per il paese. Chiunque, in fondo, con una minima dimestichezza nel saper far di conti, avrebbe potuto calcolare i volumi delle vasche in rapporto alle superfici del territorio, e mettere giù un bel progetto preliminare.

Per una volta non mi rivolgo a Melis e alla sua amministrazione, purtroppo per loro non capirebbero il tema che andrò a esporre.
Mi rivolgo invece agli ingegneri e a quelli di Legambiente che vedono tecnicamente positivo un vascone in cemento armato. Mi rivolgo a loro che perdono di vista il legame tra professione e professionalità.
Avete mai sentito parlare di Servizi Eco-Sistemici?? Avete mai sentito parlare di Biodiversità e Sviluppo sostenibile?  Avete mai sentito parlare di Resilienza del territorio e/o di una comunità? Se la risposta è no, suggerisco a quelli di Legambiente che valutano positivamente quel progetto di cambiare associazione e agli ingegneri qualche corso di formazione e di aggiornamento (che andrà tutto a loro vantaggio, anche dal punto di vista lavorativo, visto che la tendenza europea è questa).
Potrei mettervi decine di link su questi temi, ma è sufficiente metterne uno solo, quello del Ministero per la Tutela dell'Ambiente, che fissa gli obiettivi strategici per il 2020.
Carissimi, la salvaguardia dell’ambiente passa anche da questi concetti.


È chiaro che è facoltà di ciascuno non considerare questi aspetti, ma se lo si fa, si è anche coscienti di essere o ignoranti o menefreghisti. Un’associazione ambientalista deve mettere questi aspetti all’inizio della lista dei suoi obiettivi; uno studio di ingegneria deve essere all’avanguardia, altrimenti avrebbero dato l’incarico a qualche geometra neo-diplomato; un’amministrazione deve in primo luogo puntare alla qualità della vita non solo dei propri cittadini, ma dei figli dei propri cittadini. Purtroppo, però, quest’ultimi non sono mai considerati da chi amministra…, ahimè, conviene pensare a quelli che hanno diritto di voto!
Il prato del fondovalle, cari miei, fa già di suo un servizio eco-sistemico. Nella maniera più naturale possibile funge anche da vasca di laminazione, dove le acque in eccesso dell’Olona vanno a raccogliersi, per poi essere riassorbite dall’Olona e dalla falda, senza l’ausilio di pompe, di condotte, di energia, di progetti strampalati.
 
Mi piacerebbe sapere se gli ingegneri hanno calcolato il volume di acqua che quel prato, così com’è attualmente, è in grado di laminare. A dire la verità i tecnici hanno già risposto: “Inoltre, da quanto è emerso in risposta a una domanda precisa, la naturale funzione del prato del Ciclocross come area di spaglio era sconosciuta, al punto che si è prontamente ipotizzata la possibilità di aggiungere una paratia per lasciare comunque una via di fuga alla piena, altrimenti destinata a riversarsi a valle” (Fonte: www.ValleOlona.com). Questa la dice lunga sull’innovazione della progettazione.

Bastava informarsi, bastava leggere le relazioni dei geologi che hanno lavorato ai vecchi PRG, al nuovo PGT o semplicemente al Piano di Emergenza Comunale di Solbiate Olona. Oppure leggere il minimo indispensabile relativamente ai vincoli PAI (Piano di Assetto Idrogeologico del Bacino del Po). È tutto scritto lì, evidenziato e colorato.
Però è anche giusto sollevare dalle responsabilità i tecnici: come potevano conoscere queste cose se, per esempio, il Piano di Emergenza Comunale di Solbiate Olona, finanziato dalla Regione Lombardia, realizzato in collaborazione con Gorla Maggiore e consegnato nei primi mesi del 2013, non è mai stato presentato nemmeno ai cittadini???
Si sa, ogni incontro pubblico è rischioso, e sarebbe stato molto rischioso ai tempi presentare un Piano di emergenza scritto con quei cattivoni dell’ex-Protezione Civile, smantellata dal Melis…

Roberto Viganò

venerdì 1 agosto 2014

Piove... sul bagnato...

Scrivo per me, per gli ex-volontari della ProCiv di Solbiate e per quei pochi solbiatesi che hanno ancora voglia di sentire un’altra campana per farsi un’idea più vicina alla realtà delle cose che accadono in paese.
Quelli che invece preferiscono indossare paraocchi per leggere solo i manifesti pubblicitari del Sindaco e tutti quelli che usano Solbiate esclusivamente come dormitorio e a cui non frega niente di nulla, è meglio che si fermino qui, che non si inoltrino in una lettura che potrebbe urtare la loro sensibilità, seppur sopita…

Partiamo dal nuovo Coordinatore. Finalmente il Sindaco ha nominato il Sig. Soddu (non chiedete a me chi sia) coordinatore del gruppo di Protezione Civile.
Questa persona è stata fortemente voluta dal Sindaco perché cercava un “coordinatore che fosse presente sul territorio e in ogni situazione di emergenza”.
Bene, martedì (29 luglio) anche i più distratti si sono accorti dell’emergenza maltempo che ha interessato Varese ed i conseguenti disagi causati dell’esondazione del fiume Olona. Queste situazioni sono rare: la Protezione Civile ha il dovere di attivarsi, operare e fornire supporto alla cittadinanza. Se poi è un gruppo nuovo che deve fare tutte queste cose, non addestrato a certe situazioni, la figura del Coordinatore diventa essenziale.
E invece dov’era il Coordinatore? Non c’era. Si stava riposando per il turno in Croce Rossa.
Queste testimonianze non arrivano da voci di popolo, ma direttamente dai volontari con i quali martedì sera mi sono fermato a fare quattro chiacchiere davanti alle sulla via Calvi. Ho raccolto il malcontento di alcuni di loro, ed ho semplicemente risposto che questa situazione se la sono cercata, e ora se la tengono.
Il vero problema è che il Coordinatore deve essere una persona formata ed in grado di dare indicazioni e di lavorare soprattutto sulla gestione di un gruppo. Ma il nuovo coordinatore non ha nemmeno il corso base, e quindi non è nemmeno operativo (così come molti dei volontari attualmente iscritti). Ne deriva che non può e non possono fare praticamente nulla.
Inoltre uno dei requisiti imposti dalle norme regionali in materia di Protezione Civile (Regolamento regionale 18 ottobre 2010 - n. 9) dichiara all’art. 6 che “Al fine di garantire l’effettiva disponibilità dei volontari iscritti all’albo, nei casi di emergenza, gli stessi devono dichiarare la propria operatività a favore di una sola organizzazione di volontariato di protezione civile”.
Oltre all’aspetto normativo, è anche un obbligo morale o etico (se così vogliamo dire) essere disponibili per una sola organizzazione di soccorso ed emergenza per poter far bene il proprio lavoro. Ciò comporta che il Sig. Soddu essendo coordinatore a Solbiate Olona, se lo vuole fare in maniera ineccepibile, non può contemporaneamente essere anche volontario in un’altra associazione di Protezione Civile quale è Croce Rossa.

Ma andiamo oltre. L’Olona esonda. Percorrere la strada che porta a Gorla diventa pericoloso e quindi il Sindaco decide di emettere un’ordinanza urgente di chiusura della Via Calvi. Le ordinanze possono essere emesse dal Sindaco (quale ufficiale di governo) in base all’art. 54 del TUEL. In caso di assenza del Sindaco possono essere firmate dal Vice-Sindaco. Solo nel caso di assenza di entrambi, previo avviso alla prefettura, può firmare un assessore o un consigliere delegato.
I casi sono possibili sono due: o il Sindaco è già partito per le sue lunghe ferie in Sardegna (e meno male che voleva gente presente sul territorio… bell’esempio!), il Vice-Sindaco è assente per altri motivi, e l’unico rimasto che può firmare è l’Assessore delegato (ma sarebbe bello vedere se effettivamente è stato fatto l’avviso al Prefetto), oppure il nostro garante della legalità, del rispetto delle norme, della trasparenza degli atti, come da sua abitudine, continua a infrangere anche le norme più banali, facendo firmare un atto in maniera illegittima. Magari non è colpa del Sindaco, magari è stato semplicemente consigliato male dal Segretario fact totum comunale!
So che questa è solo burocrazia e non incide più di tanto su quanto accaduto sul campo (tengo a precisare che l’ordinanza era doverosa vista la situazione di pericolo, e giustamente doveva essere fatta), ma questo dimostra ancora una volta il tipico modus operandi dell’amministrazione in ogni campo: si passa dalla superficialità nel fare ogni cosa, all’arroganza di considerare tutti come degli ignoranti e degli stupidi. Tanto nessuno si accorge di quello che fanno, tanto nessuno andrà mai a fargli causa per gli errori che fanno. Ed in effetti a Solbiate hanno trovato una buona clientela.

Chiudiamo con l’ultimo sassolino nella scarpa, che fa davvero male. La continua presenza della Protezione Civile di Gorla Maggiore presso l’ex-cotonificio e lungo la via Tobler, che tutti sanno essere sul territorio di Solbiate. Ragazzi di Gorla, vi voglio bene, ma cerchiamo di essere onesti e di parlare chiaro: se esiste un problema a Solbiate che un gruppo comunale da solo non può affrontare può rivolgersi, attraverso il coordinamento provinciale, ad altri comuni che intervengono in supporto. Ma se Gorla Maggiore continua ad operare in autonomia su territori che non sono di sua competenza, senza alcun passaggio formale, incorre anch’esso in errore. E siccome ormai è un’abitudine più che una situazione occasionale, si è andati un po’ oltre. E non ditemi che non è vero, più volte vi ho visto con i miei occhi, e mi sono pure fermato a parlare con voi facendovi notare questa cosa. Mi auguro che non accada mai nulla, altrimenti diventa difficoltoso per il vostro Sindaco spiegare la vostra presenza e l’impiego dei mezzi fuori dal territorio comunale. Fatevi furbi: organizzatevi con Solbiate, fate per lo meno una finta esercitazione, in cui poi operate solo voi, tanto a Solbiate potete contare solo su un paio di persone in grado di lavorare seriamente! È un consiglio.

Era un mio sogno la fusione dei gruppi della Valle Olona, e con altri coordinatori abbiamo lavorato per trovare un modo e delle proposte da proporre ai Sindaci. Purtroppo non abbiamo potuto portare a termine questo progetto, e nei momenti di difficoltà del gruppo di Solbiate gli altri cos’hanno fatto?? Anziché sbilanciarsi a difendere i propri colleghi, hanno preferito conquistare il territorio e accaparrarsi i volontari, come quando si smantella una squadra di calcio che retrocede. Bello spirito di solidarietà!
 
Roberto

mercoledì 29 gennaio 2014

Il nuovo Coordinatore: l'uomo di fiducia!

13 agosto 2013: dimissioni del Vice Coordinatore (scritte direttamente dal Sindaco)
21 gennaio 2014: prima riunione ufficiale della nuova Protezione Civile
28 gennaio 2014: nomina del nuovo coordinatore di Protezione Civile e servizio riattivato.
Finalmente il Sindaco è riuscito nell’impresa di formalizzare l’incarico ad una persona di sua fiducia.
Come prevede la legge è compito del Sindaco scegliere il nuovo coordinatore, e come prevede il regolamento di Solbiate è facoltà del Sindaco scegliere i volontari. E di questo ne abbiamo già discusso.
Ci sono voluti “solo alcuni giorni”, circa 7 mesi, per riportare alla normalità uno dei servizi base per la cittadinanza.
Badate che non sono pochi 7 mesi per scegliere delle persone, incontrarle, creare delle relazioni, formarle, metterle a conoscenza di tutte le problematiche del territorio, far conoscere loro il nuovo piano di emergenza comunale, insegnare l’utilizzo delle attrezzature e dei vari DPI.
Peccato che queste cose in 7 mesi non sono state fatte, e chissà se mai verranno fatte.
Cari concittadini, come dice qualcuno, ci sono voluti solo 7 mesi affinché il Sindaco scegliesse come persona di sua fiducia nel coordinare i nuovi volontari di Protezione Civile il Signor Luigi Salvatore Melis!
Coordinatore ad interim!
Ma Luigi, non potevi prendere questa decisione il 1° luglio scorso? O anche a metà agosto quando invece hai deciso di sospendere tutto??
C’era bisogno di fare tutto sto casino? E tra le persone che ti sei cercato non ne hai trovata nemmeno una di tua fiducia? O forse ti sei semplicemente accorto che se manca il corso base, obbligatorio per legge per essere operativi, uno non può diventare Coordinatore e quindi in qualche modo responsabile dei volontari? Il tuo nuovo segretario comunale, così ben pagato e che tutto sa, non ti aveva avvisato?
E tra quelli che invece hanno il corso, non hai trovato nemmeno lì qualcuno di fiducia? O forse semplicemente hanno preferito non prendersi questa responsabilità? Spero che almeno tu glielo abbia chiesto, altrimenti da parte tua è proprio una vera mancanza di fiducia nei loro confronti!!
Mi ricordo ancora le tue urla durante le ultime riunioni fatte con i ragazzi in magazzino, quando sbraitavi “tanto io il gruppo lo rifondo anche senza di voi”.
I tuoi propositi ultimamente fanno un po’ acqua da tutte le parti.
Ho letto su “La Settimana” di venerdì 17 gennaio che mi inviti ad aver rispetto per gli attuali volontari e l’umiltà di riconoscere che può esserci una Protezione civile anche senza di me.
Per il momento me ne son ben guardato di accusare singolarmente i volontari, e spero di non doverlo fare mai, perché salterebbe fuori quello che più volte ho sostenuto su questo blog.
L’umiltà, caro Luigi, non è stare zitti, ma riconoscere i propri errori. Io avevo preso le difese dei volontari e l’ho pagata. Ma non pensare che smetta di difendere quel gruppo che tanto aveva fatto per Solbiate, e non solo. Non pensare che smetta di difendere quei ragazzi a cui tu hai fatto passare la voglia di mettersi a disposizione per il paese. Non pensare che starò zitto di fronte agli errori che commetterai.
Avevi dei validi volontari, potevi integrarli con delle persone nuove di tua fiducia, e potevi gestire il tutto basandoti anche sui consigli dei più esperti in materia di Protezione Civile. Purtroppo non sei uno che accetta consigli, o per lo meno, non li accetti da chi ti farebbe fare delle cose giuste.
E sempre in tema di vaneggiamenti, i miei informatori mi comunicano che nella riunione di martedì sera sei riuscito anche a dire che tu non hai cacciato nessuno, e che aspetti ancora a braccia aperte Mattia, Fausto, Lorenzo, Gigi e gli altri.
Io adesso smetto di parlare, e lascio aperti i commenti ai ragazzi. Così vediamo chi la racconta giusta.

Roberto Viganò

lunedì 11 marzo 2013

Pianodi Emergenza Intercomunale Solbiate Olona e Gorla Maggiore

La Legge 24 febbraio 1992, n. 225 istituisce il Servizio nazionale di Protezione civile “al fine di tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni e dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi”.
Un buon servizio di Protezione Civile, a qualunque livello, deve garantire, mediante i propri operatori, la massima efficienza nelle operazioni di soccorso e, perché l'efficacia degli interventi sia massima, occorre essere attrezzati ed agire con professionalità e tempestività.
Affinché le procedure di soccorso, che possono essere caratterizzate da un grado di complicazione crescente in funzione del rischio che si deve affrontare, possano essere rapidamente attivate è necessario che, nell'ambito di ogni comune, esista una struttura di Protezione Civile, che disponga di una sala operativa e possa contare sulla pronta capacità di risposta degli uffici locali.
Per consentire un funzionamento efficiente di tale struttura è necessario che gli operatori comunali, seguiti dagli operatori del volontariato e da tutta la popolazione, siano preparati ad affrontare le situazioni di pericolo, ognuno secondo le proprie responsabilità e competenze.
Naturale conseguenza a tutto ciò è porre allo studio indagini conoscitive sulla reale entità dei rischi e delle risorse esistenti all'interno di ogni territorio comunale, rendendo così possibile la predisposizione di un PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE che permetta agli amministratori locali di conoscere le criticità del territorio e permetta loro di intervenire con rapidità ed efficienza durante gli eventi calamitosi.

Sfruttando quindi un finanziamento derivante da un bando regionale il Comune di Solbiate Olona ed il Comune di Gorla Maggiore si sono dotati di un nuovo Piano di Emergenza Comunale.
Tale piano di emergenza sarà oggetto nei prossimi mesi di opportuna segnalazione alla popolazione ed in particolar modo ai cittadini ricadenti all’interno delle aree definite a rischio (industriale, idro-geologico e/o di incendio boschivo).
Verranno inoltre pianificate opportune esercitazioni, prima per valutare il grado di coordinamento tra gli Enti comunali ed il servizio di Protezione Civile, ed in un fase successiva, chiamando in gioco anche la popolazione stessa.

Per chi volesse prenderne visione può scaricare il documento dal sito del Comune (http://www.comune.solbiateolona.va.it/news/22/4/1791/).

mercoledì 12 dicembre 2012

Campagna di informazione su industrie a rischio di incidente rilevante


L’art. 22 del Decreto Legislativo n. 334/99 e s.m.i. stabilisce che il Comune ove sono localizzati stabilimenti soggetti a notifica, ai sensi dell’art. 6 del decreto stesso, porti a conoscenza della popolazione le informazioni fornite dal gestore attraverso apposita scheda d’informazioni.

Sul sito del comune di Solbiate Olona, nella sezione AMBIENTE, è disponibile l’aggiornamento della Scheda di informazione predisposta dalla MOMENTIVE SPECIALTY CHEMICALS SPA in collaborazione con la OIL.B. srl (http://www.comune.solbiateolona.va.it/get_content/getfile.cfm?id=1781). È possibile altresì visionare tale scheda e richiederne copia rivolgendosi all’Ufficio Ecologia Comunale negli orari di apertura al pubblico.

Per dovere di informazione e di sintesi, si espongono di seguito alcuni estratti della scheda informativa, di particolare interesse alla popolazione.

Natura dei rischi di incidente rilevante (Sezione 5)

Attualmente la natura dei rischi d’incidente rilevante per lo stabilimento Momentive sono legati a 6 situazioni:

1-      Rilascio di liquidi (Metanolo): evento originato dalla fuoriuscita accidentale della sostanza in fase liquida e che può dar luogo alla formazione di una pozza evaporante con successiva nube tossica;

2-      Rilascio di liquidi (Formaldeide): evento originato dalla fuoriuscita accidentale della sostanza in fase liquida e che può dar luogo alla formazione di una pozza evaporante con successiva nube tossica;

3-      Rilascio di solidi (Esamina): evento originato dalla fuoriuscita accidentale della sostanza in forma solida e che può dar luogo alla formazione di una nube;

4-      Incendio (Metanolo): evento determinato dall’innesco di vapori evaporanti da una pozza di liquido sul suolo (pozza di fuoco);

5-      Incendio (Resine fenoliche): evento determinato dallo sviluppo di un incendio all’interno di un magazzino di prodotti solidi;

6-      Cedimento strutturale (Resine fenoliche): Evento causato da un aumento di pressione interna.

Gli eventi descritti sono stati analizzati dall’azienda in un Rapporto di Sicurezza che ha preso ion considerazione tutte le possibili circostanze accidentali ed ha valutato le misure di prevenzione e protezione in atto (sistemi di blocco di impianto, segnalazioni, intervento degli operatori, etc.).

Relativamente alla natura dei rischi d’incidente rilevante per lo stabilimento Oil.B., attualmente la possibilità del verificarsi di incidenti significativi è del tutto remota, anche se comunque, in linea teorica, la natura dei rischi risulterebbe legata a rilascio di liquidi tossici e/o infiammabili o pericolosi per l’ambiente con rischio di incendio.

Piano di emergenza esterna (Sezione 7)

L’azienda si è dotata di un Piano di Emergenza Esterna ed ha installato un sistema acustico di allertamento della popolazione consistente in tre gruppi di diffusori orientati verso i comuni di Solbiate Olona, Olgiate Olona e Gorla Minore. La codifica del segnale d’allarme e il dettaglio delle modalità di segnalazione degli eventuali incidenti sono in fase di definizione e troveranno riscontro nella successiva edizione del Piano di Emergenza Esterna.
Il Piano di Emergenza afferma l’opportunità della consegna (a cura dei Sindaci) alla popolazione della prima zona (Zona di sicuro impatto) e della seconda zona (Zona di danno) di un protocollo di comportamento contenente le indicazioni da seguire durante le varie fasi delle operazioni di intervento.
Le norme di comportamento che l’azienda ritiene opportuno suggerire alla popolazione della terza zona d’impatto (Zona d’attenzione), sono:
-        Rimanere o portarsi in ambienti chiusi
-        Rimanere o portarsi ai piani alti
-        Allontanarsi rapidamente dallo stabilimento
-        Spegnere i fuochi
-        Evitare di fumare
-        Chiudere le finestre
-        Disattivare i sistemi di ricambio d’aria
-        Sintonizzarsi su una determinata stazione radiofonica o televisiva
-        Seguire le indicazioni date dalle Autorità competenti.

lunedì 29 ottobre 2012

Visita Cantiere Pedemontana


Sabato mattina si è svolta la visita nel cantiere di Pedemontana a Solbiate Olona.

La visita era aperta a tutti i cittadini interessati, ed in modo particolare ai residenti nell’area di Solbiello, sotto le cui case si sviluppa la galleria naturale dell’autostrada.

I tecnici di Pedemontana, durante il percorso hanno spiegato in modo esauriente le varie fasi della lavorazione della galleria naturale, e tutti i requisiti di sicurezza che vengono impiegati durante ogni fase.

Anche il Gruppo di Protezione Civile è stato invitato a partecipare alla visita di cantiere. Tale sopralluogo ha permesso di valutare attentamente quali nuovi scenari di rischio potrebbero verificarsi sulla realtà territoriale, prendendo conoscenza delle tecniche di lavorazioni attualmente in uso, dei margini di sicurezza già impiegati da Pedemontana, e da eventuali situazioni di rischio che potrebbero verificarsi all’atto dell’apertura della nuova arteria viabilistica.

Tutte queste informazioni raccolte, serviranno ad integrare il nuovo Piano di Emergenza Comunale, attualmente in stesura anche grazie al finanziamento ottenuto da un bando pubblico di Regione Lombardia.

Al termine della visita c’è stata anche l’occasione per stringere un piccolo atto di gemellaggio tra Protezione Civile e Tecnici di Pedemontana attraverso lo scambio di alcuni caschetti.