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venerdì 16 agosto 2013

Sospensione Servizio di Protezione Civile

Si comunica che il Vice Coordinatore Devis Nardin ha rassegnato oggi le proprie dimissioni.
In accordo con il Sindaco l'attività rimane sospesa.

Il Vice Sindaco P.A. Macchi

mercoledì 14 agosto 2013

Commento Viganò al Comunicato Stampa del Sindaco

Riceviamo e pubblichiamo il commento di Viganò al comunicato stampa del Sindaco (troppo lungo per essere messo come commento al precedente post).


Le frasi del Sindaco sono spesso e volentieri ad effetto, e mirate a cercare lo scontro e creare divisioni, peccato che a volte tornino indietro come boomerang. Queste azioni di forza del Sindaco nei confronti dei volontari sono eccessive, così come lo sono i termini utilizzati.

 “E’ giunta notizia che alcuni membri della Protezione Civile […] abbiano in animo di attuare una specie di sciopero bianco”. Arrivano tardi le notizie quando si fa finta di non capirle…
Più di un mese fa a seguito della riunione svoltasi l’8 luglio è comparso un post sul blog della ProCiv sottoscritto da tutti i volontari presenti, e lei stesso, a tale proposito, affermava sulla Prealpina del giorno seguente: “La protezione civile è arrivata alla conclusione che auspicavo. Le competenze sono definite dalla legge e finalmente si torna alla normalità”. A me sembra tutto molto chiaro, in particolare che la notizia fosse già giunta.

“Un volontario se non è d’accordo su qualcosa riguardante la sua missione smette semplicemente di fare il volontario”. Mi sa che confonde il termine volontario con qualcos’altro. Il Volontario è colui che mette a disposizione il proprio tempo per qualcosa in cui crede. E quel qualcosa è la Protezione Civile. Ma se poi arriva qualcuno che vuole trasformare la Protezione Civile in qualcos’altro, annientando valori e significati intrinseci, allora il minimo è difendere ciò in cui si crede. Si chiama diritto di manifestare il proprio dissenso. O questo diritto ai volontari è negato?

“L’istituto dello sciopero lasciamolo a quei poveretti che devono difendere il proprio posto di lavoro”. Vorrei non commentare questa uscita infelice e priva di ogni nesso logico col resto del comunicato, per rispetto di tutti quelli che il posto di lavoro non ce l’hanno, o che con fatica lo tengono stretto. Ma una cosa la devo dire, e chi sa mi capisce: non è giocando sul dare o promettere posti di lavoro che si ottiene il rispetto e la fiducia. La dignità di una persona non dovrebbe essere in vendita, ed è terribile sfruttare un momento di crisi così profonda per fare i propri interessi.

“Risanamento”?? Mi spieghi, e spieghi anche ai cittadini se oltre alle fantomatiche problematiche sanitarie che è andato a sbandierare ai quattro venti nell’ambito delle riunioni con i volontari, poi prontamente ritrattate nel momento in cui venivano chieste ulteriori spiegazioni e chiarimenti a proposito (Lett. Prot. n. 5135 del 18 luglio 2013) vi sono altri focolai di infezioni anche all’interno del gruppo. C’è qualcuno che manifesta sintomi di qualche grave malattia che potrebbe contagiare l’intera popolazione della valle Olona?? Allora presto, isolamento, quarantena e chiami chi di dovere! Lei è l’autorità sanitaria a livello comunale, deve prendere i dovuti provvedimenti. Oppure come cita nella lettera di cui sopra ritiene che alcuni volontari siano stati “contaminati dalla passione politica”? Nel caso spieghi se è una patologia grave e come ci si deve comportare, perché bisognerà prendere accorgimenti ad esempio anche nei confronti di coloro che si sono ostinati a voler intitolare a certi personaggi alcuni edifici storici solbiatesi.

Da neo-ossolano (per fortuna non esiliato, almeno per ora, ma trasferitomi per libera scelta), amante della cultura, della tradizione e della storia locale, non posso rimanere in silenzio soprattutto rileggendo la frase centrale di questo comunicato stampa: “colgo che anche nella Protezione Civile solbiatese si impone un risanamento perché salvo alcune eccezioni essa è diventata una sorta di repubblica indipendente”. Repubblica indipendente?? Non ci vedo nulla di male in un concetto di repubblica, e subito mi viene un link mentale alla storia della Repubblica Partigiana dell’Ossola.
Gli analogismi politici a cui qualcuno può vagamente pensare non mi interessano, ma è bello vedere come la storia si ripete anche in contesti del tutto differenti.
Mi piace però ricordare come un popolo spinto dalla voglia di libertà (e sottolineo che la libertà che non ha nulla a che vedere con l’anarchia, perché è intesa nel difendere i propri diritti) si sia coordinato, abbia lottato per un ideale, abbia riconquistato la sua patria, si sia organizzato in una repubblica e sia resistito per ben 40 giorni, prima che il regime dell’epoca, con duri e impari scontri, sia riuscito a riconquistare il territorio. Gli ossolani si rifugiarono nella vicina Svizzera, con la quale avevano stretto accordi, lasciando il territorio deserto e impedendo le rappresaglie minacciate. Rimane storico il comunicato che l’allora capo della provincia Enrico Vezzalini scrisse a Mussolini: "Abbiamo riconquistato l'Ossola, dobbiamo riconquistare gli Ossolani". Il regime sarebbe caduto da lì a breve, e gli ossolani rientrati in patria.
Non siamo certo a questi estremi, ma le analogie ci sono. Non vorrei vedere delle dimissioni di massa, se non prima di aver difeso in tutti i modi possibili gli ideali da sempre condivisi. Il Sindaco vuole fare piazza pulita usando la forza: che la usi e che sia in grado di portare buone motivazioni. Forse avrà un manipolo di persone a servizio, forse, ma dubito riesca ad avere persone di fiducia su cui contare nei momenti di emergenza. La forza del gruppo sta anche in questo. Qualcuno cambierà opinione? Può essere, spero di no. Voltagabbana o persone che si adattano a certe situazioni sono sempre esistite nella storia, e non mi stupirei che anche in questo caso, per ottenere qualche riconoscimento, qualcuno volti la faccia. Ma sono e rimarranno problemi loro, ed è alla loro coscienza che dovranno rendere conto.
Io sono stato cacciato per aver portato avanti una decisione condivisa dal gruppo e per aver difeso i volontari in una determinata situazione, e lo rifarei, perché quello era il mio compito.
Lei Sindaco invece si prodiga e si vanta di “risanare” questo Comune. Parliamoci chiaro, dopo il Segretario comunale, il Coordinatore della ProCiv, il tentativo di eliminare la Responsabile dell’Ufficio tecnico, a chi tocca?? Forse a qualche consigliere che ha mosso ricorso al PGT, a qualche Assessore, o al Presidente della Commissione Ecologia? E quando toccherà agli oltre 5600 cittadini che Lei dovrebbe rappresentare? Quali saranno i criteri di risanamento?? Lo scenario è inquietante…

Chiudo con l’ultima nota, perché sono proprio stanco di sentire la solita solfa che recita “Voglio sottolineare che la Protezione Civile solbiatese fa capo all’Amministrazione Comunale ed opera esclusivamente al servizio della comunità e quindi dei cittadini, confermando che il nostro obiettivo è rispettare e far rispettare ciò che la legge prescrive”. Signor Sindaco, una volta per tutte, mi spieghi cosa vuol dire far rispettare la legge. Forse negli anni in cui ho coordinato il gruppo ho commesso dei reati? Ho trascinato il gruppo o dei volontari in situazioni rischiose o che non erano in grado di affrontare? Ho sottratto del denaro pubblico? Ho commesso del peculato? Sono anch’io da mettere al bando come l’ex assistente sociale?? Si ricordi che in questo caso non può più accusare le minoranze di non aver preso opportuni provvedimenti, in quanto è stato Lei a volermi come Coordinatore. Anche in questo caso, se ho infranto la legge, faccia immediata segnalazione agli organi competenti (è un suo obbligo), oppure stia zitto.

Concludendo, quello che forse il Sindaco non ha compreso è che i ragazzi della ProCiv non stanno scioperando per riavermi come Coordinatore, hanno capito benissimo che questa è una battaglia persa. Apprezzo molto la fermezza del Sindaco su questo punto, e non lo dico con ironia: il Sindaco ha fatto una scelta, mi ha sollevato dall’incarico e ha dichiarato che qualunque cosa accada non mi rimetterà mai nel ruolo di Coordinatore, e questa scelta la porterà fino in fondo, difendendola anche di fronte all’evidenza. Ma caro Sindaco cerchi di comprendere che i ragazzi (intesi sempre di tutte le età) le stanno semplicemente chiedendo di essere trattati in modo rispettoso e onorevole, di non essere calpestati dalla sua arroganza, di fare Protezione Civile e non servizio di sicurezza, e cerchi di apprezzare l’impegno che mettono in questa attività. Dove trova un gruppo con così tanti giovani disposti a lavorare il sabato e la domenica, piuttosto che gironzolare nei centri commerciali o bivaccare sulle panchine delle piazze? Se fossimo al fanta-mercato avrebbe offerte milionarie per queste persone. Se non riesce a capire questo, e se pensa che l’unico modo per ottenere qualcosa con dei volontari sia usare il pugno di ferro, allora si accomodi. Oltre a rovinare un gruppo che ha portato lustro a Solbiate (missioni in Abruzzo e Finale Emilia, esercitazioni nazionali e locali, interventi di una certa levatura anche sul territorio comunale), ne renderà poi conto a chi la dovrà sostenere alle prossime elezioni. In bocca al lupo.
 
Roberto Viganò

martedì 13 agosto 2013

Comunicato Stampa

Comune di Solbiate Olona - Varese -

COMUNICATO STAMPA

(Emesso il 12 agosto 2013)

E’ giunta notizia che alcuni membri della Protezione Civile comunale, per protestare contro la revoca dell’incarico al precedente coordinatore, abbiano in animo di attuare una specie di sciopero bianco omettendo di fornire assistenza sulla sicurezza alle varie associazioni sportive cittadine, così come già accaduto il giorno 11/08/2013 durante una gara ciclistica.

 A parte l’omissione di un preciso dovere statuale, trovo ridicolo che dei volontari facciano uno sciopero bianco: un volontario se non è d’accordo su qualcosa riguardante la sua missione smette semplicemente di fare il volontario.

L’istituto dello sciopero lasciamolo a quei poveretti che devono difendere il proprio posto di lavoro.

Comunque, prendo atto di quanto accaduto e mentre plaudo quei volontari che hanno anteposto il bene della comunità alle sterili polemiche, colgo che anche nella Protezione Civile solbiatese si impone un risanamento perché salvo alcune eccezioni essa è diventata una sorta di repubblica indipendente.

Voglio sottolineare che la Protezione Civile solbiatese fa capo all’Amministrazione Comunale ed opera esclusivamente al servizio della comunità e quindi dei cittadini, confermando che il nostro obiettivo è rispettare e far rispettare ciò che la legge prescrive.

f.to IL SINDACO
Luigi S. Melis

Rassegna Stampa del 12 agosto 2013

Dal sito de L'Informazione, ma anche su "Varesenews" e su altri giornali locali.

SI RIACCENDE LA POLEMICA DOPO LA GARA CICLISTICA
Il Sindaco Luigi Melis replica alla Protezione Civile: “Ridicolo lo sciopero bianco”
 

SOLBIATE OLONA – Il Sindaco Luigi Melis replica ad alcuni volontari della Protezione Civile che nelle scorse settimane avevano dato il via allo “sciopero bianco”, manifestando apertamente l’intenzione di non partecipare più a eventi comunali (feste, sagre, processioni e manifestazioni sportive). A far esplodere la rivolta, era stata la decisione di Melis di revocare l’incarico al coordinatore del gruppo ProCiv, Roberto Viganò.
Ora, il Primo Cittadino, esprime così il suo disappunto verso l’atteggiamento dei volontari: “È giunta notizia che alcuni membri della Protezione Civile comunale, per protestare contro la revoca dell’incarico al precedente coordinatore, abbiano in animo di attuare una specie di sciopero bianco omettendo di fornire assistenza sulla sicurezza alle varie associazioni sportive cittadine, così come già accaduto ieri, domenica 11 agosto, durante una gara ciclistica.
A parte l’omissione di un preciso dovere statuale – afferma il Sindaco - trovo ridicolo che dei volontari attuino uno sciopero bianco: un volontario se non è d’accordo su qualcosa riguardante la sua missione smette semplicemente di fare il volontario. L’istituto dello sciopero lasciamolo a quei poveretti che devono difendere il proprio posto di lavoro. La Protezione Civile solbiatese - sottolinea - fa capo all’Amministrazione Comunale ed opera esclusivamente al servizio della comunità e quindi dei cittadini, confermando che il nostro obiettivo è rispettare e far rispettare ciò che la legge prescrive”.
Viganò, rimosso dal suo incarico a fine giugno, nel blog della ProCiv aveva spiegato la sua versione dei fatti attribuendo all'Amministrazione Comunale "continue ingerenze di carattere gestionale e politico sul Gruppo di Protezione Civile".
Il Sindaco ribadisce ora di voler chiudere la questione: “Prendo atto di quanto accaduto e mentre plaudo quei volontari che hanno anteposto il bene della comunità alle sterili polemiche, colgo che anche nella Protezione Civile solbiatese si impone un risanamento perché salvo alcune eccezioni essa è diventata una sorta di repubblica indipendente”.