Pagine

giovedì 31 maggio 2012

Terremoto Emilia? No...prima il Papa!


Alcune volte occorre essere un po’ polemici per smuovere le coscienze e se si vuole sperare di ottenere qualcosa di positivo.
La tragedia che ha colpito le popolazioni dell’Emilia Romagna spinge i volontari di Protezione Civile a muoversi in tutti i modi possibile per poter dare una mano, portare aiuti, collaborare in tutte le attività di ripristino alla vita normale assolutamente necessarie non solo dal punto di vista economico e sociale, ma in modo particolare dal punto di vista psicologico. Trovarsi in situazioni così difficili e sapere che ci sono migliaia di persone in tutta Italia pronte per aiutare chi è in difficoltà solo per il piacere di farlo, è sicuramente una spinta in più per ricominciare.
Purtroppo però tra la tragedia e la voglia di aiutare ci sono gli organi amministrativi, che a distanza di più di dieci giorni dal primo sisma, e assolutamente non scossi nemmeno dal secondo, sentito sicuramente anche ai loro piani alti, non muovono un dito.
Regione Lombardia e Provincia di Varese sono impegnati nel “grande evento” del Family Day del 2-3 giugno, dove il Papa arriverà a Bresso. Sicuramente un impegno notevole, con la partecipazione di diverse centinaia di migliaia di persone. Peccato che si sta lavorando a questo evento da diversi mesi, e solo ieri sera (30 maggio) Provincia di Varese ci ha assegnato un compito (perché ancora non si capiva bene cosa fare e dove andare). Bisogna anche dire che i “grandi eventi” non erano più compito della Protezione Civile, ma per miracolo, forse grazie all’intercessione del Papa e del Governatore della Regione, questo lo è diventato a tutti gli effetti.
E allora la precedenza va al Family Day, e del terremoto cominceranno a parlarne lunedì. Con l’augurio che nessuno si prenda giorni di ferie, vista la mole di lavoro del week-end.
Vi riporto intanto l’esperienza vissuta da 2 volontari (Devis e Stefania) che approfittando delle ferie già prenotate nelle zone limitrofe ai luoghi del sisma ed in tempi antecedenti il terremoto (glielo dico sempre che se le cercano!), hanno dedicato una giornata a visionare le località colpite e chiedere ai vari Sindaci, ai Coordinatori di ProCiv impegnati, ai Vigili del Fuoco, ai COC, quali sono le reali necessità, di cosa hanno bisogno, se serve altro aiuto.


“Ieri siamo passati nel comune di Finale Emilia e per le aree di Dosso, Molino Albergati, Pilastrello, Alberone e i danni sembrano minimi, siamo passati anche per Reno Centese e Carpi dove i danni sono già più gravi.
Abbiamo fatto dapprima sosta a Finale Emilia dove abbiamo parlato con il Coordinatore COC Cestari Marco e il Signor Vitto. Loro ci hanno detto che hanno bisogno soprattutto di guanti sterili, mascherine per la cucina, piatti, posate, bicchieri, tovagliette, detergenti intimi e per wc, diciamo i beni di prima necessità. Hanno aggiunto che per loro sarebbe meglio se ciò che gli si invia arrivi in confezioni monouso cioè nello scatolone deve esserci lo stesso prodotto e non vari, perché non hanno la possibilità di star li a dividere visto che hanno poco personale e devono dividersi anche i turni.
A Finale, accompagnati da colleghi della Protezione Civile, e indossando i caschetti, siamo entrati nella zona rossa e posso dire che sembrava un paese fantasma, la gente del posto è molto gentile ma allo stesso tempo molto spaventata. Una cosa che mi ha colpito è stato vedere alcune persone attaccate alla rete con occhi spaventati guardare noi dentro la zona rossa, sembrava quasi ci chiedessero se potevano entrare o se sapevamo qualcosa.
Poi siamo andati a Cavezzo il paese colpito dalla scossa del mattino (29 maggio). I danni qui sono ancora più gravi. Abbiamo parlato con due volontari del comune che gentilmente ci hanno dato informazioni. Loro stessi, quando li abbiamo incrociati, stavano tornando a casa per controllare i danni alle loro abitazioni perché erano a prestare aiuto fin dalle prime ore del mattino. Uno di loro ci ha anche comunicato che sarebbe arrivata una colonna mobile dall'Abruzzo con le tende. Dall’Abruzzo! da persone che ancora oggi sono alle prese con danni sul loro territorio.
Il responsabile di Cavezzo come a Finale ci ha detto che per intervenire bisogna sentire il centro di Modena o Bologna loro purtroppo non possono farci intervenire per via di tutte le procedure. Nota che nel momento in cui abbiamo detto che eravamo un paese della provincia di Varese e abbiamo menzionato anche la regione si sono messi a ridere dicendo "conosciamo benissimo".
Siamo anche passati davanti la casa dove è stata salvata la signora anziana.
Cosa aggiungere? In tutti questi paesi abbiamo visto che nelle abitazioni hanno tutti i cancelli aperti e la gente era in cortile, chi ha tende e chi ha camper o caravan o peggio ancora chi dorme in macchina. Infatti a Finale ho visto un anziano dormire in auto fuori da casa sua.
Ovvio vedi tu cosa scrivere nel blog, aggiungo però un mio pensiero e se vuoi scriverlo per me non ci sono problemi, ma la regione Lombardia cosa aspetta??? Ovvio, il giro d'Italia di domenica scorsa e l'arrivo del Papa di questo week-end, perché ovviamente è più importante impiegare i volontari in questi eventi che in una emergenza?”

E  nel blog riporto la lettera nella sua interezza, perché è giusto così, perché quello che hanno scritto è la sintesi massima dello spirito del volontariato. Cara Provincia, cara Regione, svegliatevi!

Roberto Viganò
Coordinatore Protezione Civile Solbiate Olona

Nessun commento:

Posta un commento