Sulla
base della lettera Prot n. 4881 del 9 luglio 2013, in cui il Sindaco chiede testualmente che “qualsiasi riunione, soprattutto se fatta nella
sede istituzionale, deve essere preventivamente autorizzata, e tempestivamente
comunicata (anche via telefono) allo scrivente e/o all’Assessore alla
Protezione Civile: in mancanza di tale comunicazione la riunione sarà
considerata non autorizzata, né giustificata da particolari eventi. Comunico,
altresì, alla S.V. che alle riunioni operative della Protezione Civile Comunale
sono abilitati a partecipare soltanto i suoi membri effettivi, oltre che il
Sindaco e l’Assessore alla partita quali responsabili del servizio e del
settore. Dispongo che la seguente comunicazione sia affissa all’albo di codesta
Protezione Civile Comunale. F.to Luigi S. Melis”, il gruppo ha avvisato opportunamente
l’Assessore competente che si sarebbe tenuta una riunione ordinaria.
In risposta
all’avviso della riunione, il 30 agosto si riceve un sms da parte dell’Assessore
che comunica: “A seguito della temporanea
indisponibilità per problemi organizzativi della locale sezione di Protezione
Civile ti comunico il diniego per eventuali riunioni all’interno dei locali
comunali che potranno essere eventualmente effettuate solo da privati cittadini
previa autorizzazione degli uffici competenti.”
Nel
frattempo alcuni volontari hanno chiesto di poter visionare l’atto ufficiale
sulla base della quale il Sindaco ha sospeso le attività di Protezione Civile,
e sulla base del quale è stato inviato l’SMS del 16 agosto. Ne è risultato che NON
ESISTE presso gli uffici comunali alcun atto che dichiara tale situazione, se
non una nota (Prot n. 5624) in cui il Sindaco chiede alla Provincia di Varese la
collaborazione dei gruppi di Protezione Civile limitrofi in caso di necessità.
Nel
chiedere ulteriori spiegazioni all’Assessore, viene ribadito quanto espresso con
l’SMS del 30 agosto, relativamente al diniego di usufruire dei locali assegnati
alla Protezione Civile.
Ciò
nonostante i volontari, dimostrando responsabilità e compattezza, si sono
trovati di fronte alla sede per svolgere comunque la loro riunione, senza utilizzare i locali comunali, chiarire
quanto accaduto durante il mese di agosto, rendere partecipe tutto il gruppo
dell’inesistenza di un atto pubblico che dichiari la sospensione delle
attività, e capire come un semplice sms inviato il 16 agosto possa di fatto
aver bloccato tutte le attività di Protezione Civile.
Seguono
aggiornamenti.
......piano piano tutti i nodi vengono al pettine, no?? Ops che gaffe !!!!
RispondiEliminaBravi continuate così.
RispondiEliminaUn inciso:
La lettera in cui si richiede collaborazione è inutile.
Non può un comune chiedere collaborazione ai comuni limitrofi; DEVE utilizzare le SUE forze e in caso di insufficienza di mezzi sarà un Ente superiore (Provincia o Prefettura) ad organizzare il coordinamento.
Peccato che il nostro sindaco non conosca la legge!
Non conosce nemmeno la parola umiltà e farsi consigliare da chi ne sa.
Antonio Vispo
Servirebbe proprio un gruppo attivo di ProCiv visto il disastro che il nostro sindaco ha creato nelle associazioni e nel paese.
RispondiElimina